In origine la cappella di Tambre dipendeva dalla pieve di Santa Maria del Rosario; se ne affrancò il 24 luglio 1730 venendo eretta in parrocchia autonoma.
La nuova chiesa venne costruita nella prima metà dell'Ottocento e consacrata il 10 giugno 1845, con la dedicazione al protovescovo di Aquileia sant'Ermacora e al suo diacono san Fortunato, ad opera dei quali il Cristianesimo nel I secolo fu portato anche nell'Alpago.
La facciata a capanna della chiesa, rivolta a ponente, presenta centralmente il portale maggiore architravato e ai lati quelli secondari, mentre sopra si apre una finestra di forma semicircolare inscritta in un grande arco a tutto sesto; il prospetto è coronato dal timpano triangolare, sopra il quale vi sono gli spioventi del tetto, caratterizzati da una maggiore pendenza.
Vicino alla parrocchiale si erge su un alto basamento a scarpa il campanile a pianta quadrata; la cella presenta su ogni lato una bifora ed è coronata dalla guglia piramidale poggiante sul tamburo ottagonale.
L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, le cui pareti sono scandite da lesene sorreggenti la trabeazione, su cui si imposta la volta; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, a sua volta chiuso dalla parete di fondo piatta.
Qui sono conservate diverse opere di pregio, la maggiore delle quali è la Via Crucis, realizzata probabilmente da Paolo de Filippi a cavallo tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento.