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Mondovisioni. I documentari di Internazionale

Valbelluna 26 febbraio 2026 20:30

Località: sala visioni dolomiti Hub, Fonzaso

Valbelluna
Bandiera di Cuba

LA TRAMA

Un’appassionante storia di impegno politico attraverso lo sguardo della regista cinoamericana Nanfu Wang, che per sette anni ha seguito la giovane attivista cubana Rosa María Payá, figlia di Oswaldo Payá, cinque volte candidato al Premio Nobel per la Pace, nella sua lotta per il cambiamento democratico a Cuba. Spinta dalle sue esperienze in Cina, Nanfu è attratta dalla storia di Rosa e dai paralleli tra i loro paesi d’origine. Inizia così a seguirla dalle strade dell’Avana alle manifestazioni e conferenze in tutto il mondo, documentando la sua trasformazione da attivista di base a personaggio pubblico internazionale, e le sfide, scelte e compromessi con cui affronta e resiste a un regime. Le riflessioni di Nanfu sulla sua educazione cinese e sull’erosione dei principi democratici negli Stati Uniti, intrecciate alla vicenda di Rosa, rivelano inquietanti somiglianze tra Cuba, il sistema autoritario che la regista si è lasciata alle spalle, e quello che sta prendendo forma nel suo paese di adozione. Night Is Not Eternal è una potente riflessione sul senso dell’azione politica individuale contro ostacoli apparentemente insormontabili, e sul valore di una narrazione che supera i confini geografici per esplorare un desiderio universale di libertà.

LA REGISTA

Nanfu Wang è una regista americana di origine cinese, nota per documentari come One Child Nation e Hooligan Sparrow, che si occupano di storia sociale, diritti umani e attivismo in Cina. Nata in un remoto villaggio agricolo della provincia di Jiangxi, Wang è arrivata negli Stati Uniti nel 2011 e si è appassionata al cinema durante i suoi studi universitari alla scuola di giornalismo dell’Ohio University e successivamente al programma News and Documentary della New York University. Il suo primo film, sull’attivista cinese per i diritti delle donne Ye Haiyan, ha debuttato al Sundance Film Festival nel 2016. Da allora, mentre la reputazione internazionale di Wang è cresciuta (One Child Nation, sulla politica del figlio unico in Cina, è stato candidato ai 92. Academy Awards), è cresciuta l’insofferenza nei suoi confronti del suo Paese d’origine: il suo lavoro viene costantemente vietato, è vittima di campagne diffamatorie online, e ogni volta che gira in Cina affronta continui rischi.

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