Nell’immediato dopoguerra lungo le linee del fronte del Comelico la montagna continuava restituire le salme dei soldati caduti nel corso dell’evento bellico e per questo motivo si sentì l’esigenza di raccoglierle in un unico posto per onorarle di degna sepoltura. Il 18 giugno 1919 il sindaco di Santo Stefano Luigi Ianesi destinò “un appezzamento di terreno in località «Baiarde» […] per essere ridotto in sacro recinto”. Già nel 1920, tuttavia, fu necessario destinare al cimitero uno spazio più ampio, che venne individuato in località Colarè, dove ancora oggi è situato. Qui vennero inumate “le Salme degli Eroi esumate alla Fronte o nei Cimiteri Militari della Zona” e si poté procedere ad un primo e parziale censimento, da cui emerse che le salme dei caduti appartenevano a soldati non solo italiani, ma anche di altre nazionalità. Per ciascuno di loro venne predisposta una croce in legno. Il 4 novembre 1921 si tenne la prima cerimonia solenne di commemorazione dei caduti
Cimitero monumentale
Cadore Tre Cime Comelico
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