Per oltre 150 anni i confini tra Caprile ed i comuni di Livinallongo, Colle Santa Lucia e Selva di Cadore hanno
dato motivo di contrasto per l’uso dei pascoli ed il taglio dei boschi, anche se probabilmente c’erano anche
ragioni di maggiori interessi economici legati ai forni fusori che coinvolgevano il vescovo di Bressanone ed i
Doge di Venezia.
Nel 1487 la contesa , specialmente con gli abitanti di Livinnallongo, aveva portato a Caprilesi ad incendiare
alcune case a Rucavà, mentre di rimando gli abitanti di Livinallongo si vendicarono scendendo poco dopo a
Caprile incendiandolo.
La diatriba trai comuni ebbe fine nel 1609, ma già due anni prima la Repubblica di Venezia aveva inviato il
patrizio Scipione Benzoni, affinché trovasse una soluzione per pacificare i contendenti.
Dopo l’accordo firmato il 27 giugno 1609 i Caprilesi innalzarono una colonna con il leone di San Marco,
tuttora esistente nella via omonima. Alla base della colonna c’è la dedica “ All’ottimo benefattore Scipione Benzoni" patrizio veneto senatore della Serenissima responsabile della commissione veneta sui confini a
spese pubbliche gli abitanti di Caprile posero nell’anno 1609”.
Il piccolo leone di san Marco era stato privato delle caratteristiche ali, che vennero strappate dai Livinallonghesi durante le sopra menzionate guerre tra paesi. Le ali vennero ripristinate in un recente restauro.