Nella "piana della Contea di Cesana" sorge la chiesa di San Bartolomeo, una delle numerose chiesette che abbelliscono la Valbelluna.
Di impostazione tardo medioevale, viene documentata per la prima volta nel 1515 ma è sicuramente più antica.
La chiesa si è arricchita nel corso del Seicento di campanile, di sacrestia e di un piccolo cimitero cinto da mura, mentre la storia più recente è caratterizzata da fasi di abbandono e di restauri compiuti tra gli anni Settanta e Novanta del Novecento fino al restauro globale del 2012.
La particolarità di questa chiesa consiste nel fatto che conserva nelle sue pareti tracce di due fasi pittoriche ben distinte, una quattrocentesca e l’altra del 1540 circa.
Tra le opere quattrocentesce figurano l'Ultima Cena, di autore ignoto, tra le meglio conservate con la particolarità della presenza dei gamberi rossi sulla mensa, un fregio decorativo che corre lungo il perimetro della chiesa e che indica l'altezza del precedente soffitto, un affresco che raffigura San Bartolomeo con il coltello segno del suo martirio e un portaelemosina in pietra.
Di datazione cinquecentesca invece sono un'Ultima Cena dipinta sopra la precedente quattrocentesca, staccata nel 1970 e ora conservata in pannelli nell'ex-Asilo di Lentiai, una serie di affreschi della storia di San Bartolomeo di cui restano oggi solo alcune traccie, un fregio decorativo visibile solo sopra la porta d'ingresso e nell'angolo destro dell'altare e una Madonna con Bimbo datata al 1581, molto deteriorata.
Nel centro del presbiterio un altare ligneo seicentesco decorato con la pala raffigurante la Vergine cn Bimbo con un paliotto in cuoio dipinto con S. Bartolomeo e, ai lati, due stemmi araldici, uno del vescovo Agazzi e l'altro della famiglia Vergerio, riconducibile quest'ultimo alla storia della Contea di Cesana.
La chiesa viene aperta ed è visitabile durante l'evento "Frammenti d'Arte in Valbelluna", per celebrazioni e occasioni particolari.