La storia:
Puos d'Alpago si estende alle pendici del versante meridionale della conca dell'Alpago e la sua storia è documentata per il periodo romano con il ritrovamento di monete e dai toponimi di alcuni centri; le invasioni barbariche, che hanno interessato il territorio comunale e le scarse tracce del castello di Sitran lasciano supporre la presenza longobarda. Le continue inondazioni dei torrenti Valda e Tesa, che rendevano il territorio malsano e paludoso, non hanno permesso alcun tipo di sviluppo economico e urbanistico di Puos almeno fino al XIII secolo. Il territorio era organizzato in Regole, ognuna con il proprio Statuto. Le Regole erano 3: Sitran, Valzella e Puos, dalla quale si staccò nel 1732 quella di Cornei. Sotto la Serenissima le Regole godevano collettivamente dei beni comunali. Si trattava di terreni la cui proprietà rimaneva della Repubblica Veneta, mentre l'usufrutto era delle comunità rurali. Venivano concessi benefici a nobili o a persone che si erano distinte per i servigi o per la fedeltà all'autorità costituita; per questo i beni venivano chiamati feudali; un cenno meritano il Feudo dei Pluro e quello dei Vimena e le distese proprietà di nobili Gera. Nel corso del XVI secolo Puos divenne un importante centro economico, grazie soprattutto ai numerosi opifici a forza idraulica presenti nel territorio. Nel 1873 il paese è stato colpito da una forte scossa di terremoto che ha portato morte e distruzione. Tale evento sismico, non ultimo di una serie di eventi calamitosi, ha sconvolto il paese e i suoi abitanti. Secondo le testimonianze allora rilevate, la gente impaurita si era precipitata nelle strade e si era trovata davanti uno spettacolo desolante: era crollata la chiesa, cadute la torre campanaria, la casa municipale e la scuola, c'erano molti feriti e alcuni morti. I centri di Bastia e Puos, nel corso del 1800, hanno beneficiato della loro posizione prossima al lago di Santa Croce e sono stati sede di importanti attività produttive e di servizio come le Pubbliche Seghe, l'Ispettorato del Bosco del Cansiglio, Fiere e Mostre di notevole rilevanza; questa tendenza è stata consolidata in seguito fino a far diventare Puos il centro effettivo del comprensorio dell'Alpago.
L'economia:
L'andamento secolare della popolazione residente nel Comune di Puos d'Alpago presenta le caratteristiche tipiche della montagna bellunese, segnato di volta in volta da fenomeni positivi (aumento dei tassi di natalità degli anni Venti e Cinquanta) e da aspetti negativi come i consistenti movimenti migratori dei periodi 1935/37 e 1951/61; solo la terza fase (1971/96) mostra un certo assestamento degli indicatori demografici sociali e naturali, segno di un raggiunto equilibro. Infatti, il positivo saldo totale del movimento naturale e sociale, unitamente agli indicatori del settore produttivo, del commercio e del movimento turistico, spiegano la favorevole situazione economica del comune. Da rilevare la percentuale dell'industria delle costruzioni che raggiunge oltre il 50% delle unità locali anche se occupa solo il 28% degli addetti: la tradizione produttiva nel settore edile trova la sua origine nei valenti scalpellini della pietra di Cornei.
Personaggi illustri:
Antonio Sandi: nacque a Puos il 9 ottobre 1733 e morì il 14 settembre 1817 nel paese natale. Fu sepolto nel cimitero di Valzella.
Studiò nella "Scuola di Pietro Monaco"a Venezia, dove si specializzò come incisore.
Pur copiando i dipinti degli altri autori, egli riuscì a elaborare nelle sue opere l'elemento più vivo della natura, ricavando il bello e il sublime.
I soggetti delle sue opere sono chiese, canali con imbarcazioni, palazzi e piazze con passanti; tutto un insieme di movimenti ai quali lo stile del Sandi seppe esprimere anche grandi valori umani. Le sue incisioni sono esposte nei musei di Venezia, Padova e Firenze.
Rodolfo Sonego: nacque a Belluno il 27 febbraio 1921. Quando la famiglia si trasferì a Torino per lavoro, Rodolfo si iscrisse all'Accademia delle Belle Arti, dove completò gli studi.
Terminato il conflitto Sonego abbandonò la carriera di fumettista per intraprendere quella di scenarista cinematografico. Trasferitosi a Roma, centro del Neorealismo, conobbe Alberto Sordi, che diverrà il grande protagonista della maggior parte dei suoi film. In breve tempo divenne uno dei più quotati scenaristi cinematografici del secolo scorso, lavorando con grandi attori e attrici come Totò, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Anna Magnani, Claudia Cardinale; oltre che con importanti registi: De Sica, Risi, Monicelli, Fellini. Tra i grandi film ricordiamo: I Vitelloni, (Fellini, 1953); Un americano a Roma (Steno, 1953); Un eroe dei nostri tempi (Monicelli, 1961).
Nel suo lavoro è sempre stato aiutato dalla moglie Allegra Rossignotti, da cui ha avuto un figlio, Giulio.
È morto a Roma nella notte tra il 14- 15 ottobre 2000.