La mostra è incentrata sugli artisti italiani e stranieri che hanno vissuto nella New York negl’anni Ottanta tra mondanità, trasgressione ed eccesso. È in questo periodo che le opere d’arte escono dalle gallerie per approdare in luoghi meno convenzionali, come ad esempio le metropolitane, dove street artists vengono eletti a ruolo di veri e propri artisti, come Keith Haring.
Tra i protagonisti in mostra: Sandro Chia, Francesco Clemente, Nicola De Maria, Keith Haring, Carlo Maria Mariani, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Julian Schnabel, Jean-Michel Basquiat, Toxic e Andy Warhol.
L’East Village newyorkese è il loro luogo di elezione con i suoi night club, frequentati anche da cantanti dove si passano serate al limite tra l’immaginario underground e la trasgressione, tra cui The Dome, il Palladium e lo Studio 54, che per Basquiat diventa una vera e propria casa e negli anni si trasforma in una galleria d’arte. Da zona malfamata l’East Village si riqualifica in quartiere di artisti, poeti e scrittori che si ritrovano a fraternizzare nei ristoranti, nelle gallerie e nelle vie dove spesso vengono organizzati talk show improvvisati.
Nel 1982 l’East Village è ufficialmente il quartiere della nuova creatività.
Con questa esposizione Farsettiarte si propone di esplorare l’arte a cavallo degli anni Ottanta in cui essere artista in Italia poteva significare pranzare a Napoli con Warhol, conversare con Basquiat a Modena e trasferirsi con estrema semplicità da una città di provincia alla cosmopolita New York, per diventare protagonisti della scena artistica internazionale.