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Le diverse espressioni dell’arte nell’anno del Giubileo

Alleghe - Falcade - Zoldo 5 agosto 2025 17:30

Località: Museo Albino Luciani, Canale d'Agordo

Alleghe - Falcade - Zoldo

In occasione dell’Anno Santo, la Fondazione Papa Luciani e l’Ecomuseo della Valle del Biois propongono una serata dedicata al tema “Le diverse espressioni dell’arte sacra e profana in Valle del Biois”, ponendo particolare attenzione all’arte laica e religiosa degli artisti nati, cresciuti o attivi nel territorio.

Un'opportunità unica per riscoprire il ricco patrimonio culturale e spirituale della valle, dove la creatività degli artisti ha saputo interpretare, nei secoli, tanto il sentimento religioso quanto le istanze del mondo laico.

Pittura, scultura, architettura, tradizioni popolari e manifestazioni contemporanee si intrecciano in un dialogo profondo tra fede e quotidianità, offrendo uno sguardo nuovo sulla storia, l’identità e l’anima della comunità locale.

L’iniziativa vuole offrire uno sguardo profondo e appassionato sul legame tra arte e identità locale, mettendo in luce come, nel corso dei secoli, la creatività degli artisti della valle abbia saputo esprimere tanto il sentimento del sacro quanto la dimensione laica e quotidiana della vita. Attraverso immagini, racconti e testimonianze, si intraprenderà un viaggio tra opere, nomi e memorie che hanno dato forma al patrimonio culturale della Valle del Biois.

Tra i protagonisti dell’incontro spicca Augusto Murer (Falcade, 1922 – Padova, 1985), figura centrale della scultura italiana del secondo Novecento. Nato tra le montagne bellunesi, si formò a Ortisei e a Venezia, dove fu influenzato dall’incontro con Arturo Martini.

Dopo l’esperienza della Resistenza, la sua produzione in legno e bronzo si fece strumento per raccontare la montagna, il lavoro e la dignità umana.

Tra le sue opere più celebri si ricordano il Monumento alla Partigiana a Venezia, quello ai Caduti sul Cansiglio e le porte bronzee della cattedrale brasiliana di Caxias do Sul.

Il suo atelier a Falcade è oggi un museo visitabile. Il figlio, Franco Murer, ha seguito le orme paterne sviluppando un linguaggio artistico personale, pur mantenendo vivo il legame con le tematiche care alla tradizione familiare e al territorio.

Accanto a lui, verrà ricordato Dante Murer detto “Moro” (Falcade, 1933- 2009), altro grande interprete della scultura locale. Le sue opere, spesso realizzate in legno, marmo o bronzo, affrontano tre grandi temi: la vita quotidiana, la maternità e la religiosità.

Molti dei suoi lavori sono visibili nei portali e negli arredi liturgici di chiese in Veneto ed Emilia-Romagna, tra cui Cencenighe, Canale d’Agordo e Caviola, a testimonianza del suo ruolo nell’arte sacra contemporanea.

Non mancherà lo spazio dedicato a Giuliano De Rocco (Canale d'Agordo 1934-2023), pittore originario di Canale d’Agordo, noto per la sua capacità di raccontare attraverso la pittura la vita, le tradizioni e i paesaggi della montagna.

Con un linguaggio lirico e spirituale, le sue tele restituiscono l’anima della valle, sospesa tra fede popolare e quotidianità alpina.

Un altro artista al centro del racconto sarà Giuseppe Zais (Forno di Canale, 1709 – Treviso, 1781), raffinato paesaggista del Settecento veneto.

Attivo tra Belluno e Venezia, fu influenzato da Marco Ricci e Francesco Zuccarelli, e si distinse per i suoi paesaggi scenografici, intrisi di vita rurale e composizioni teatrali.

Tra le sue opere principali, le decorazioni nella Villa Pisani a Stra e il “Paesaggio con fontana classica”, conservato alle Gallerie dell’Accademia di Venezia.

Nonostante il suo talento, Zais ebbe una carriera segnata da difficoltà e morì in povertà, ma oggi è riconosciuto come uno dei pittori più legati al territorio bellunese.

Ma l’arte della Valle del Biois affonda le radici anche nella tradizione popolare: tra il XVII e il XIX secolo, oltre ottanta affreschi sacri furono realizzati sulle facciate delle case nei borghi di Falcade, Canale d’Agordo, Vallada e Cencenighe. Spesso realizzati da pittori itineranti che attraversavano il Passo San Pellegrino in cerca di ospitalità, questi santi dipinti “alle finestre” diventano ancora oggi un segno visibile della devozione popolare e della presenza quotidiana del sacro nel tessuto della comunità.

Un esempio emblematico dell’incontro tra arte e spiritualità si trova nella monumentale chiesa di San Simon a Vallada Agordina, che conserva un ciclo pittorico attribuito a Paris Bordone (1500–1571), allievo di Giorgione e grande maestro del Rinascimento veneto.

Le sue opere, raffinate e suggestive, rappresentano uno dei tesori nascosti più significativi dell’intera vallata. Oltre al Bordone, verranno presi in considerazione anche altri artisti trentini e veneti che hanno operato nella Valle.

La serata renderà omaggio anche alla voce poetica e narrativa di Enzo Demattè (Trento, 1927 – Treviso, 2014), scrittore, educatore e profondo conoscitore della Valle del Biois.

Autore del romanzo La valle coi santi alle finestre (1958), ha saputo raccontare con sensibilità la spiritualità popolare e il paesaggio umano della valle.

La sua produzione, che spazia dalla poesia in dialetto ai saggi letterari, rappresenta una memoria viva e preziosa, capace di tradurre in parole l’identità profonda del luogo.

Infine, un altro protagonista sarà Valerio Da Pos (Carfon di Canale d’Agordo, c. 1740 – 1822), poeta "contadino" e figura di spicco del panorama culturale settecentesco.

Agricoltore e pastore per necessità, coltivò una profonda passione per la scrittura, pur vivendo nel modesto villaggio di montagna.

Lettore vorace e uomo di spirito arguto, fu socio dell’Accademia degli Anistamici di Belluno e godette dell’ammirazione di autori come Monti e Carducci.

Nonostante la sua vasta produzione, gran parte rimase inedita durante la sua vita: pubblicazioni postume compresa un’autobiografia dettata all’amico Paolo Zannini, e l’epitaffio che volle per sé, ancora visibile sulla lapide nella chiesa di San Simon a Vallada Agordina.

Il suo spirito indipendente e ironico lo rese celebre come "poeta contadino" e figura simbolica della cultura popolare della valle.

Sarà un’occasione per riscoprire, con occhi nuovi, un patrimonio culturale vivo e profondamente radicato, capace di parlare ancora oggi alla sensibilità contemporanea.

Un omaggio agli artisti della valle e al valore che le loro opere continuano ad avere nel tessere il senso di appartenenza e identità di una comunità.

Durante l’incontro saranno presenti come ospiti Loris Serafini, direttore della Fondazione Papa Luciani, e Roberta Marcolongo, responsabile dell’Ecomuseo della Valle del Biois.

Per maggiori informazioni e prenotazioni Fondazione Papa Luciani di Canale d'Agordo Onlus tel. 003 0437 1948001 e-mail info@fondazionepapaluciani.com.

Info e contatti dell'organizzatore

Fondazione Papa Luciani di Canale d'Agordo onlus

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